il riconoscimento dell'unicità del soggetto al centro del progetto educativo per costruire il percorso
con insegnamento della lingua cinese in colaborazione con l'associazione Shoulashou e l'associazione Long Jia
con l'insegnamento delle arti marziali in colaborazione l'associazione Shoulashou e l'associazione Long Jiaqq
Tutti i giorni il liceo è aperto per informazioni sui corsi e per visitare la struttura; la segreteria didattica e la presidenza sono a disposizione dalle 8 e 30 alle 13.00 o su appuntamento.
Borsa di studio per la classe prima del liceo scientifico rinnovabile anche per il secondo anno. La domanda può essere presentata in segreteria didattica entro il mese di novembre.
Sono aperte le iscrizioni per le classi 1°,2° e 3°del Liceo Scientifico, del Liceo Sportivo e del Liceo delle Scienze Umane e per la 4° del Liceo Scientifico e del Liceo Sportivo per l'anno scolastico 2024/25.
Il preside, prof. Giuseppe D'Arrigo, è disponibile per incontri di presentazione.
IL LICEO FERMI SOTTO UNA NUOVA LUCE
La luce naturale è perennemente in movimento: il suo spettro cambia di qualità quali intensità e cromia, e anche cambia in frequenza di radiazione e questo movimento durante la giornata non viene percepito dagli esseri umani i come un cambiamento della luce, ma viene attribuito alla tipologia metereologica, stagionale o oraria. Noi umani viviamo in realtà in una situazione di luce incostante della quale non percepiamo esattamente i termini. Questa incostanza determina su uomini, piante e animali il Ciclo Circadiano, chiamato anche familiarmente l’Orologio del cervello.
Nel Novecento l’uomo inventa la luce artificiale che tanta parte ha avuto nello sviluppo della civiltà: la luce artificiale però fino a ieri era stabile e fissa, una unica radiazione, una unica qualità cromatica in altre parole completamente costante durante il tempo del suo uso. Questa costanza ha imposto moltissimi approfondimenti in medicina in quanto il Nobel Prize in Phisiology and Medicine nel 2017 dato a J.Hall, M.Rosbash ed a M. Yung scatena le ricerche intorno al rapporto Uomo / Luce visto che i tre scienziati scoprono che il meccanismo del Circadiano umano viene innescato dalla “qualità” della luce naturale.
L’Epifisi è il principale organo del corpo umano responsabile del controllo del ritmo biologico circadiano sulla base del principale ritmo cosmologico planetario e cioè quello della alternanza luce oscurità e questa ghiandola definisce crescita, riproduzione, sonno-veglia, fame, temperatura corporea e altro, in altre parole determina il benessere dello stato fisico muovendo anche attenzione, stati di all’erta, relax e molto altro.
Cosa succede allora se l’uomo sta molto tempo in ambienti con luce artificiale statica come in una scuola? È giusto forzare il sistema endocrino dei giovani per 6 o sette ore tutti i giorni, o forse è necessario usare la cultura tecnologica attuale per approfondire il tema in senso pratico, visto che dal punto di vista accademico si sa già molto.
Oggi la tecnologia consente di modificare la qualità della luce artificiale facendola assomigliare sempre più alla luce naturale con la sua instabilità e forse il vivere molto tempo in un ambiente con luce discontinua, dinamica e incostante aiuta. In quali termini pratici si possono avere dei riscontri? Il Liceo Fermi di Milano si candida per essere un istituto campione / esempio/ prova dove una volta istallato un sistema di illuminazione tecnologicamente super avanzato ed innovativo sia possibile attraverso una serie di modalità di indagine interna verificare e comprendere gli effetti reali sulle persone. Cambieranno i ritmi, gli umori e forse anche i rendimenti scolastici insieme al benessere generale? Sapremo comprendere meglio come progettare l’illuminazione di una scuola? Nasceranno indicazioni nuove da questa prova sul campo aperta a nuove scoperte in campo illuminotecnico e nel capo del rapporto luce artificiale Uomo? Molto in questo campo è già stato fatto, ma una area sperimentale e reale in una scuola vera ove sia possibile anche ipotizzare una analisi dei risultati non è mai stato tentato.
Questa è la sfida di uno gruppo di lavoro quale Zumtobel, Liceo Fermi e Consuline. Stiamo cercando un terreno di sperimentazione avanzata dove fare nascere innovazione.
Consuline Architetti Associati
Trontano,5 Agosto 2024
Milano | Porta Volta – Anche via Verga sarà pedonalizzata per tutelare le scuole
6 Luglio 2024 di Roberto Arsuffi
Milano Porta Volta. Via Giovanni Verga, situata nel Borgo degli Ortolani a Porta Volta, è stata aggiunta alle strade scolastiche pedonalizzate nell’ambito del progetto del Comune di Milano per migliorare la vivibilità dei quartieri, proteggendo specifiche aree dalla pressione del traffico e dalla sosta dei veicoli.
In via Verga si trovano l’istituto comprensivo Giusti d’Assisi, il liceo Enrico Fermi, il Teatro del Borgo e la Scuola professionale di Arte Muraria. Considerata la presenza di numerosi studenti e altre attività che attirano costantemente molte persone, è stato ritenuto necessario incrementare la sicurezza e migliorare la qualità urbana e le potenzialità aggregative dell’area. La presenza di veicoli in transito e in sosta in una zona destinata ai pedoni rappresenta una criticità nell’uso dello spazio pubblico. Una volta pedonalizzata, l’area sarà arricchita con arredi urbani e piante in vaso.
1, fa parte dell’iniziativa “Piazze Aperte per ogni scuola” che promuove nuovi interventi vicino a scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado.
L’accesso ai veicoli destinati alle proprietà interne e alle attività del Teatro del Borgo e delle altre funzioni presenti sarà comunque consentito. Inoltre, il provvedimento ‘Car free’ su via Giusti rimarrà in vigore durante gli orari di uscita dalla scuola.
L’Amministrazione valuterà anche la possibilità di compensare la perdita di posti auto residenziali, tenendo conto delle richieste del Municipio 1, e analizzerà la modalità più adeguata per instradare i veicoli autorizzati verso via Verga, preferendo l’ingresso da via Alfieri piuttosto che da via Giusti.
“Ogni nuova pedonalizzazione – spiega Arianna Censi, assessora alla Mobilità – rappresenta un tassello del progetto di maggiore tutela della popolazione scolastica e di valorizzazione delle scuole come luogo di aggregazione e incontro per i residenti del quartiere”.
Giovedì 12 settembre 2024 avranno inizio le lezioni. Alle 8 e 30 per le classi prime, seconde e terze (con apertura del cancello alle 8 e 20). Alle 9 e 15 per le quarte e le quinte (con apertura del cancello alle 9 e 05).
E' attivo lo spazio studio pomeridiano dalle 14 e 30 alle 16 e 30 nei giorni di lunedì, mercoledì e giovedì. Gli studenti si fermeranno per recuperare lezioni perse (ritardi, assenze); per lavori di gruppo; per il recupero delle insufficienze, per attività di ricerca. Nelle aule delle rispettive materie saranno presenti i docenti. 12/12/2023 Il preside
E' attivo per tutte le classi un registro delle assenze dove i genitori potranno visionare e giustificare le assenze.
Agli studenti e ai loro genitori,
In breve tempo saranno predisposti nuovi team classe per classe, materia per materia dove gli insegnanti quotidianamente indicheranno gli argomenti svolti in classe, i compiti assegnati e le scadenze delle verifiche. Inoltre sarà uno spazio per l’archivio di materiali didattici e di elaborati degli studenti.
15 settembre 2023 Il preside prof. Giuseppe D’Arrigo
MEDITAVISIONI
Mostra di Giuliano Spazzali
dal 12 al 25 maggio 2023
Presso Centro Culturale Cinese Via Paolo Sarpi 26, Milano www.centroculturalecinese.com/it/
Allestimento di Valentina Spazzali
Il Centro Studi Enrico Fermi viene intitolato a Giancarlo Majorino che qui ha tenuto corsi di poesia e ha riunito la redazione assembleare della rivista Manocomete. Giancarlo Majorino oltre che grande poeta è stato insegnante straordinario e studioso allenato alla criticità.
Giuseppe D'Arrigo
https://www.famigliacristiana.it/articolo/al-liceo-fermi-un-centro-studi-dedicato-al-poeta-milanese-giancarlo-majorino.aspx
da Viaggio nella presenza del tempo (Mondadori, 2008)
luna più della luna in cielo stava
sull’intero ma poco guardata poco
in postazione cellule tuttora silenziose
dove con fluiscono si flettono e si abbandonano
sinergie svaganti
e sì riprendono
macchie interne o vichi foreste o avi bestia
ma la potenza dello spazio tempato
ha la meglio, crèdimi credètemi
luna più della luna in cielo stava
non ci si può togliere da un piangere, non
ci si può togliere da un piangere da un ridere
e i lumi si smagriscono, si spengono
è la città indiretta
dove accucciati sleali si vestono e andiamo
luna più della luna in cielo stava
e sull’intero ma poco mirata poco
e non era bello ma era necessario lasciare l’ìo
lo sbriciolato incerottato coi cerotti a pezzi
allontanarsi dalle fiammelle grette
e volare a sogno volare introiettando bassi bassi
il cemento, remoto il confine dell’erba
Giancarlo Majorino
Quest'anno scolastico l'orario delle lezioni sarà così organizzato: le classi prime, seconde e terze inizieranno le lezioni alle ore 8 e 30 (con apertura del cancello alle 8 e 20); le classi quarte e quinte entreranno alle 9 e 15 (apertura del cancello alle 9 e 05). La durata delle ore di lezione sarà di 45 minuti con due intervalli (dopo la seconda ora il primo e dopo la quarta ora il secondo). Le lezioni termineranno per le prime, le seconde e le terze alle 13 e 20; per le quarte e le quinte alle 14 e 05. L'orario settimanale si articolerà su cinque giorni. Si costituirà così un monte ore di presenza pomeridiana dei docenti dalle 14 e 30 alle 16 e 30 dal lunedì al giovedì. Nel pomeriggio vi sarà quindi la possibilità per gli studenti di fermarsi a scuola per lo studio o per attività integrative, di recupero e di potenziamento.Lo spazio pomeridiano inoltre consentirà il recupero delle ore non frequentate per ritardi o uscite anticipate. Il preside si rende disponibile per chiarimenti e seguiranno comunicazioni specifiche classe per classe.
21 settembre 2022 Il preside prof. Giuseppe D'Arrigo
Cari Colleghi e care Colleghe,
questa notte Virginio Baio è mancato.
Il suo stile così unico, il suo insegnamento teorico e clinico di una finezza particolare, il suo
lavoro serio e in serie per la psicoanalisi lacaniana, hanno segnato la vita dei tanti che lo hanno incontrato.
La sua è stata una vita dedicata alla diffusione della psicoanalisi lacaniana.
Chiunque incontrasse, dal tassista al portiere d'albergo, Virginio incuriosiva ognuno parlando di Lacan e di Miller.
La responsabile dell'Antenna di Pisa con Virginio Baio.
Donata Roma. 20 gennaio 2021
Quattro anni fa è mancato il dr. Alberto Visini. Il suo lavoro decennale al Fermi, insieme alla dott.ssa Donata Roma, ci accompagna ancora nella quotidianità.
Lo ricordiamo con le parole di Virginio Baio: "Alberto è stato un esempio nella sua discrezione, è stato un vero analizzante che non ha ceduto sul suo desiderio. Sarà sempre al primo posto come psicoanalista, come persona, come amico."
L'équipe del Fermi
Il lavoro di èquipe di fronte all'impossibile di governare, educare, analizzare. di Alberto Visini
L’équipe del Liceo scientifico paritario E. Fermi, nasce nel 2000, dopo un corso di formazione che ha posto alcuni punti d’orientamento psicoanalitici lacaniani - come la nascita del soggetto, la funzione paterna, la dialettica del desiderio, l’Edipo, come elevare l’impasse, i “no”, le barricate dello studente alla dignità di una parola facendo dell’impasse una leva per rimettere in movimento il desiderio - che possono servire per affrontare le difficoltà che gli insegnanti incontrano. Per i primi quattro anni all’équipe partecipava chi lo desiderava e lo spazio veniva usato dagli insegnanti per lamentarsi, senza implicarsi nelle proprie difficoltà. Negli anni successivi c’è stato un cambiamento del dispositivo, l’équipe viene istituita come uno spazio strutturato, si ritrova una volta al mese, è condotta da uno dei due psi della scuola, tutto il personale vi partecipa in un lavoro di rete in cui di volta in volta, ciascuno che lo desidera porta un’impasse che si cerca di mettere in logica per non cadere nelle trappole dell’immaginario. Nel corso degli anni gli insegnanti che hanno portato le loro difficoltà si sono sempre più implicati. Recentemente un insegnante dice: “Quest’anno non sono riuscito a mettere al lavoro una classe. Ho fatto vari tentativi, tutti inutili. A quel punto ero infastidito perché per la prima volta in 40 anni di insegnamento non riuscivo a far lezione. Pensavo: le ho già tentate tutte. Non riuscivo più a spostarmi dalla mia posizione e quindi niente funzionava. La mia difficoltà è stata quella di prendere atto di non riuscire a risolvere le cose da solo, ma rivolgermi all’équipe era come un dovermi barrare troppo. Dal momento in cui sono riuscito a parlarne in équipe mi sono spostato da quella posizione di blocco e il lavoro in classe si è riavviato.”
Ogni istituzione è inserita in un discorso sociale, quello che Lacan chiama il discorso del Padrone, che ha come obiettivo che le cose funzionino e che i conti tornino. Il problema non è dunque che le cose funzionino, ma che funzionino per il soggetto, per questo, la base del lavoro in un’istituzione analiticamente orientata è quello di costruire un campo in cui ogni individuo possa sentirsi riconosciuto come soggetto. Perché un’istituzione funzioni in modo corrispondente a questo orientamento occorre che il discorso della società sia orientato dalla psicoanalisi in modo tale da dare un posto ad ogni soggetto affinché possa essere riconosciuto nella sua particolarità.
L’apporto che la psicoanalisi può portare in un’istituzione, come per esempio la scuola, è di cercare di far circolare i quattro discorsi in modo che il discorso del Padrone faccia funzionare l’istituzione senza che la scuola diventi una caserma, che il discorso Universitario non schiacci il soggetto con la burocrazia, che e il discorso dell’Isterica conduca al desiderio di sapere, che il discorso dell’Analista faccia intendere agli insegnanti che in classe ci sono sempre due clandestini sotto il banco, l’inconscio e il godimento, secondo una bella espressione del dr. Virginio Baio.
La funzione dell’équipe, in un’istituzione così orientata, consiste nel fare una lettura degli avvenimenti istituzionali sulla base della quale gli interventi degli operatori possono trovare, pur nella loro specificità, la libertà che fa dell’atto di ciascuno un atto soggettivo. Una libertà tuttavia relativa, poiché la tattica che riguarda il singolo dovrà essere in funzione della strategia elaborata dall’équipe, e la strategia dell’équipe in funzione della politica a cui l’istituzione risponde. In un’istituzione che deve rendere conto a un padrone, statale o privato che sia, la tattica e la strategia della psicoanalisi applicata sono costrette a confrontarsi con la lingua dell’Altro.
Ogni volta che questo principio viene meno, si evidenziano gli effetti di arresto del lavoro: impotenza e lamentazione. Periodicamente si può allora assistere all’alternarsi di momenti in cui il gruppo degli operatori orienta i propri atti secondo le coordinate elaborate nell’équipe, e altri momenti in cui l’équipe non funziona come orientamento e il lavoro non riesce ad essere operativo. Nel primo caso, l’équipe funziona come luogo che garantisce un posto e uno spazio di parola a ciascuno, riducendo così le tendenze fantasmatiche e le spinte agli agiti, attraverso il lavoro di messa in logica delle impasses secondo i tre tempi logici, indicati da Lacan, del vedere, comprendere, concludere. Nel secondo caso, la mancanza di una soggettivazione della messa in logica che viene fatta in équipe sugli avvenimenti istituzionali apre un varco rispetto all’instaurarsi di dinamiche speculari di tipo immaginario, che possono condurre l’operatore a pensare di essere lui, indipendentemente dall’istituzione, a poter curare o insegnare secondo una propria spinta fantasmatica inconscia. In questo caso c’è un momento di impasse in cui qualcosa nell’équipe non ha funzionato.
Quando invece l’équipe funziona come luogo simbolico e con un transfert di lavoro, l’atto dell’operatore si configura come orientato dalla funzione, e non legato all’arbitrio del singolo, e produce come effetto un’istituzione che funziona come un Altro non sregolato e non persecutorio.
Questi clandestini che circolano nelle nostre classi A scuola ciascuno è presente in quanto soggetto, in quanto essere umano sottomesso alle leggi del linguaggio. Ciascuno è presente, cioè si fa rappresentare come persona da una catena di significanti. I significanti sono i diversi elementi linguistici che per lui fanno senso; sono elementi che nel loro associarsi, nel loro ripetersi, nel loro ordinarsi secondo catene, come i legami tra le parole nella grammatica di una fase, rappresentano il soggetto. Ciascuno inoltre è anche presente come soggetto inconscio con le proprie modalità di trovare soddisfazione, godimento… la propria aiuola. La struttura è la stessa per tutti, ma le variazioni di modalità di costruzione sono diverse per ognuno. Ogni soggetto, rappresentato dalla propria catena di significanti, decide in base al suo inconscio che trarrà soddisfazione o meno da quel che viene offerto e/o da chi glielo offre, potrà studiare, imparare o no, potrà ubbidire o no. Una condizione sine qua non La condizione preliminare, al di là della relazione pedagogica, è di considerare gli studenti come obbedienti alla propria struttura con le sue leggi. I saperi trasmessi dagli insegnanti, di conseguenza, arrivano agli studenti disturbati da due istanze clandestine: il soggetto inconscio e il godimento. Ogni studente si fa un calcolo della soddisfazione che può trarre o no dall’offerta di saperi ricevuta. Allo stesso modo e nello stesso tempo, in ogni insegnante agiscono due istanze clandestine: il suo soggetto inconscio e il suo godimento. Il risultato di questa partita, giocata tra l’insegnante e lo studente, in realtà dipende, nel primo tempo, anche dal soggetto inconscio dell’insegnante e dal suo godimento e, nel secondo tempo, dal soggetto inconscio dello studente e dal suo godimento. Il problema di noi esseri umani è che abbiamo a che fare sempre con questi due passeggeri clandestini, e questo avviene anche nelle classi di ogni istituto scolastico. Queste istanze sono clandestine poiché sempre agiscono a nostra insaputa e comunque. Tutto ciò si fonda sulle teorie di Freud e di Lacan. Tali ipotesi riguardano tutti gli esseri umani, la modalità in cui si articola riguarda tutti, ma uno per uno, cioè ognuno a modo suo, per questo è molto difficile, se non impossibile. Sapere/i e non sapere/i Abbiamo sperimentato che, laddove l’insegnante ha una conoscenza anche minima di queste leggi regolatrici delle relazioni umane, può incontrare minori difficoltà nel lavoro a scuola. Le proprie esperienze di alunni, d’insegnanti o di altro, che ci fanno avanzare comunque, ci possono aiutare nel rapporto educativo. Potremmo più facilmente dire “sì” al soggetto, restando all’ascolto e mettendoci in questione, fermo restando che è fondamentale esimerci dal sapere sul soggetto. In ogni caso, per gli adulti della scuola è meglio non cercare di indagare o appropriarsi del sapere intimo del soggetto: vietato calpestare le aiuole. In questo modo diamo un posto al soggetto con la sua particolarità. Sicuramente non la totalità La prima preoccupazione del soggetto adolescente è sempre di dire NO all’altro: “Anche a costo di rompermi il muso, a costo di morire, non sei tu che devi dirmi in cosa consista il mio bene e quali siano gli ideali che fanno per me”. Dall’altra parte invece ciò che di nascosto ci tenta tutti, insegnanti e forse anche genitori, è il voler sapere, il voler controllare bene tutto. Sì, l’insegnante deve possedere la conoscenza della propria materia, deve conoscere la didattica, la metodologia, la pedagogia, ma questo non vuol dire mirare a dover sapere tutto, ma soprattutto non dovere né potere saper tutto del soggetto. Ricevere la lettera Tener conto dell’inconscio non significa occuparsene …significa saperlo presente e attivo. Tener conto dell’inconscio, da parte dell’insegnante, può voler dire soprattutto restare incompleti nella relazione con lo studente, non camminarci sopra e non cercare di smascherarlo. Può voler dire riconoscere che l’inconscio funziona all’insaputa del soggetto, ma soprattutto dire “sì” al soggetto, è tenere conto di lui e della sua integrità battersi per dargli un posto e metterlo in condizione di poter lavorare, studiare. Estrarre l’oro dalle miniere A volte però non si sa cosa fare, soprattutto quando l’inatteso ci sorprende. Forse soffermarsi può essere veramente un punto di forza piuttosto che i soliti colpi di forza. Forse gli insegnanti potrebbero lavorare, condividere un evento scolastico per estrarne il sapere del soggetto che vi è incluso, prima di precipitarsi nell’intervenire. Forse è bene verificare con gli altri operatori scolastici quel che è successo e ipotizzare come rispondere cercando di arricchirsi a vicenda del sapere dell’altro, affinché ciascuno, in seguito, trovi meglio le proprie modalità di risposta. È importante estrarre un sapere da quel che succede nelle grida, negli insulti, nel materiale scolastico sempre mancante, nei ritardi di ogni mattina… vuol dire tentare di accogliere il soggetto, non per demolirlo, ma per tener conto del messaggio che ci vuole mandare con quel comportamento, non per metterlo con le spalle al muro, ma per riconoscerlo e per creare le condizioni per cui il ragazzo possa mettersi al lavoro finalmente. Gli incontri delle riunioni d’équipe sono la condizione per favorire la realizzazione di questo percorso.
Riflessioni di Virginio Baio rielaborate da Noelle De Smet, da Èchec à l’Èchec n.119, marzo 1997
Sulla piattaforma Teams è stato creato un team "Comunicazioni dalla presidenza" accessibile a genitori, studenti e insegnanti.
Dal giorno 27 ottobre 2020 tutte le lezioni sono online secondo l'orario definitivo. Un giorno alla settimana per ogni classe si terranno attività integrative per i piani di studio personalizzati, per le certificazioni DSA, e per ogni altra attività inclusiva e si terranno i laboratori per le discipline sportive.
Per la settimana dal 9/11/2020 al 13/11/2020 i giorni delle attività in presenza sono i seguenti:
Lunedì: quinte; Martedì: quarte; Mercoledì: terze; Giovedì: seconde; Venerdì: prime.
6 novembre 2020 Il preside prof. Giuseppe D'Arrigo 27 agosto 2020
La piattaforma Teams rimarrà attiva nell'anno scolastico 2020/2021.
10 marzo 2020
Agli studenti e ai loro genitori, agli insegnanti
il prolungamento della sospensione delle lezioni in presenza prevede l’attivazione di una didattica a distanza.
I docenti invieremo quotidianamente loro appunti e altro materiale didattico (es. indicazioni di materiali reperibili attraverso internet, audio lezioni, video ...).
Da giovedì si attiveranno lezioni online.
Gli studenti restituiranno i compiti assegnati inviandoli in formato PDF agli indirizzi dei singoli insegnanti. Indicando nell'oggetto della mail: cognome, materia, classe.
Il preside è disponibile per ogni chiarimento. Il preside prof. Giuseppe D’Arrigo 10 Marzo 2020
Agli studenti, ai genitori, ai docenti,
il preside è disponibile per appuntamenti telefonici con i genitori relativamente a: valutazione complessiva, percentuale di presenza alle video lezioni, percentuale di compiti consegnati. Nello spazio FILE di ogni team è pubblicato l'orario delle lezioni. L'orario complessivo corrisponde all'orario in presenza inclusi i rientri pomeridiani del lunedì e del giovedì.
La lezione online è soltanto uno degli strumenti messi in atto dalla nostra scuola. Strumento fondamentale sono le correzioni dei lavori svolti (scritti o audio) uno per uno da parte dei docenti e la disponibilità a rispondere alle domande dei singoli.
Per questo è importante che ogni studente si attivi anche segnalando difficoltà o proponendo modalità di lavoro.
La nostra anche in questa emergenza continua ad essere una pedagogia in cui il singolo soggetto è in posizione centrale.
Grazie a tutti per la collaborazione.
Il preside prof. Giuseppe D’Arrigo
Borsa di studio per la classe prima del liceo scientifico rinnovabile anche per il secondo anno. La domanda può essere presentata in segreteria didattica entro il mese di novembre.
La ricchezza della domanda di cambiamento da parte degli studenti e degli insegnanti, di cui lo stesso disagio è un forte e chiaro segnale, indica la necessità di una radicale innovazione della didattica e della struttura istituzionale. La partecipazione ai laboratori e alle sperimentazioni in cui studenti e insegnanti hanno mostrato impegno, creatività e autonomia, traccia il percorso possibile per una scuola in cui ogni soggetto possa trovare, in opposizione a un addestramento mortificante, la messa in gioco del proprio desiderio.
Il preside prof.
Giuseppe D'Arrigo
Primo classificato al Liceo Fermi. Maggio 2024
Le lezioni si tengono il mercoledì e il venerdì dalle 15 alle 17. La sede è la casa parrocchiale della chiesa san Giovanni in Laterano di via PInturicchio 35 Milano primo piano, metro verde, uscita Piola.
Si arriva un attimo prima e ci viene assegnato uno studente- la caratteristica della scuola è l’insegnamento individuale - munito di una scheda dove ci sono i suoi dati essenziali - oltre al nome, provenienza, dove alloggia, scuole frequentate, livello italiano - e ci si trova un posto nelle varie sale della casa parrocchiale. Lo studente e l’insegnante sono dotati di un libro - la scelta è tra diversi a disposizione - quaderno, cancelleria. Molti studenti sono giovani senza famiglia ospitati da comunità. Spesso sono analfabeti nella loro lingua, molti sono di religione musulmana, arrivando da Paesi coloniali spesso conoscono inglese o francese. Comunque si impara facendo.
Alla prima lezione ci sarà un incontro con laura Bosio, la “preside” della scuola.
Durante l'anno grazie alla collaborazione e alla creatività degli studenti pubblichiamo l'annuario dell'anno scolastico.
Il volume, promosso dal Liceo Enrico Fermi di Milano in occasione del cinquantesimo dalla sua fondazione e curato da Donata Roma, comprende una presentazione di Giuseppe D’Arrigo preside del Liceo Fermi di Milano, una prefazione di Virginio Baio all’edizione italiana, due nuovi testi di Noelle De Smet e un’intervista raccolta da Alberto Visini e Donata Roma a Antonio Di Caccia, presidente dell’Istituto freudiano per la Clinica, la Scienza a la Terapia.
Noelle De Smet è una insegnante belga. Insegnante che “si fa insegnare”, e che intende il suo compito come un’arte. Questo diario dal fronte è la narrazione delle sue esperienze didattiche, dei successi e degli insuccessi e al contempo è una riflessione, svolta nella cornice del pensiero di Lacan, sull’insegnamento e sulla sua impossibilità.
È un gioiello singolare perché l’autrice dimostra di saper ogni volta inventare una presenza che fa leva, negli alunni, sulla loro dimensione soggettiva. Per De Smet si tratta di cogliere le parole che gli alunni dicono, anche le più sconvenienti e servirsene come trampolino per imparare, non come occasioni per punire o giudicare. Spesso si sente “raccoglitrice di polvere”, ogni qualvolta va a frugare nei cestini della spazzatura le parole scritte su pagine strappate, e si sente come la spigolatrice quando va in cerca delle frasi incise sui banchi della classe.
Questo però non la porta ad assumere in classe il semplice ruolo dell’amica, ma piuttosto a fare da “segretaria che prende nota, che fa da garante del lavoro e di una sicurezza”. Per far sì che “sia possibile”. La sua risposta è sempre nuova, ogni volta calcolata su misura, non standard: per uscire da impasse e difficoltà di ogni tipo mette poi in atto una formazione continua, lavorando intensamente, tenendo una “posizione” che è quella di stare accanto ad ogni allievo, di stare alla sua porta, aspettando che egli stesso la apra, senza forzarla. Questo “altro discorso” aiuta Noelle ad agire, pensare, essere altrimenti… e a comprendere la sua pratica singolare. Singolare e coraggiosa.
Liceo Scientifico Paritario "E. Fermi" P. Iva 12375540155