Il rapporto dei giovani con la scuola è oggi un rapporto che può presentare grandi difficoltà; il percorso scolastico può diventare un percorso difficoltoso per gli studenti, per le famiglie e per gli insegnanti. All'interno di queste considerazioni il Liceo Fermi ha avviato una trasformazione profonda della didattica.

Sembra che sia sempre più difficile studiare e fare studiare. Scartate le strade dell’esclusione, dell’interruzione e della ricerca di una inutile facilitazione, purtroppo le più praticate, sembra rimanga solo la strada del convincimento. Con buon senso e buone intenzioni, genitori e insegnanti, cercano di convincere che è necessario studiare, che bisogna farsene una ragione. Si cerca così, con parziali successi, di limitare i danni del disimpegno, della disaffezione e della difficoltà. Ma non basta.

Ogni crisi indica la necessità del cambiamento e ogni crisi è preziosa se, prendendone atto, si mette in discussione l’esistente per cercare nuove e più adeguate modalità di gestione delle attività. Vi sono state grandi trasformazioni nel sistema dei saperi, nel rapporto tra i saperi e le pratiche sociali ed è cambiata la quotidianità di ogni individuo. Serve una ricostruzione delle pratiche pedagogiche che ridefinisca e ritrovi obbiettivi formativi e che riposizioni i soggetti in uno spazio adeguato alla crescita autonoma della persona.

È all'interno di queste considerazioni e non per una ricerca del nuovo fine a se stessa, che in questo anno scolastico nel nostro liceo l’équipe di lavoro ha messo in atto alcune innovazioni. Sono innovazioni limitate che stanno però cercando di avviare una trasformazione profonda della didattica. Le elenchiamo:

1) non più l’aula della classe, ma l’aula della materia. Questo per dare un significante ai luoghi definendoli in base all'attività e per attrezzare progressivamente gli spazi con arredi e materiali utili alla specifica attività;

2) la creazione in alcune materie di gruppi per livello e non per sezione (per esempio a parità di programma si sono creati due gruppi per lo studio della letteratura inglese in base al livello di competenza linguistica);

3) il rientro pomeridiano per le classi del biennio con i propri insegnanti per lo svolgimento di compiti ed esercizi, quindi non un doposcuola né un prolungamento delle lezioni, ma l’occasione per gli studenti di svolgere gli esercizi con il supporto del proprio insegnante e per gli insegnanti la possibilità di verificare nell'attività l’efficacia delle proprie lezioni.

La rigidità del gruppo classe e il problema dei compiti a casa che stanno diventando sempre meno esercizio e sempre più studio domestico per una scuola mattutina sempre meno orientata alla preparazione e sempre più preoccupata delle verifiche, sono gli ostacoli che queste innovazioni vorrebbero iniziare a superare.

29 Maggio 2016

il preside prof. Giuseppe D’Arrigo

Liceo Scientifico Paritario "E. Fermi" P. Iva 12375540155

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