IL LICEO FERMI SOTTO UNA NUOVA LUCE

IL LICEO FERMI SOTTO UNA NUOVA LUCE

 

 

La luce naturale è perennemente in movimento: il suo spettro cambia di qualità quali intensità e cromia, e anche cambia in frequenza di radiazione e questo movimento durante la giornata non viene percepito dagli esseri umani i come un cambiamento della luce, ma viene attribuito alla tipologia metereologica, stagionale o oraria.   Noi umani viviamo in realtà in una situazione di luce incostante della quale non percepiamo esattamente i termini. Questa incostanza determina su uomini, piante e animali il Ciclo Circadiano, chiamato anche familiarmente l’Orologio del cervello.                                                   

Nel Novecento l’uomo inventa la luce artificiale che tanta parte ha avuto nello sviluppo della civiltà: la luce artificiale però fino a ieri era stabile e fissa, una unica radiazione, una unica qualità cromatica in altre parole completamente costante durante il tempo del suo uso. Questa costanza ha imposto moltissimi approfondimenti in medicina in quanto il Nobel Prize in Phisiology and Medicine nel 2017 dato a J.Hall, M.Rosbash ed a M. Yung  scatena le ricerche intorno al rapporto Uomo / Luce visto che i tre scienziati scoprono che il meccanismo  del Circadiano  umano viene innescato dalla “qualità” della luce  naturale.

                         

L’Epifisi è il principale organo del corpo umano responsabile del controllo del ritmo biologico circadiano sulla base del principale ritmo cosmologico planetario e cioè quello della alternanza luce oscurità e questa ghiandola definisce crescita, riproduzione, sonno-veglia, fame, temperatura corporea e altro, in altre parole determina il benessere dello stato fisico muovendo anche attenzione, stati di all’erta, relax e molto altro.

Cosa succede allora se l’uomo sta molto tempo in ambienti con luce artificiale statica come in una scuola?  È giusto forzare il sistema endocrino dei giovani per 6 o sette ore tutti i giorni, o forse è necessario usare la cultura tecnologica attuale per approfondire il tema in senso pratico, visto che dal punto di vista accademico si sa già molto.

Oggi la tecnologia consente di modificare la qualità della luce artificiale   facendola assomigliare sempre più alla luce naturale con la sua instabilità e forse il vivere molto tempo in un ambiente con luce discontinua, dinamica e incostante aiuta. In quali termini pratici si possono avere dei riscontri?  Il Liceo Fermi di Milano si candida per essere un istituto campione / esempio/ prova dove una volta istallato un sistema di illuminazione tecnologicamente super avanzato ed innovativo sia possibile attraverso una serie di modalità di indagine interna verificare e comprendere gli effetti reali sulle persone. Cambieranno i ritmi, gli umori e forse anche i rendimenti scolastici insieme al benessere generale?  Sapremo comprendere meglio come progettare l’illuminazione di una scuola? Nasceranno indicazioni nuove da questa prova sul campo aperta a nuove scoperte in campo illuminotecnico e nel capo del rapporto luce artificiale Uomo? Molto in questo campo è già stato fatto, ma una area sperimentale e reale in una scuola vera ove sia possibile anche ipotizzare una analisi dei risultati non è mai stato tentato.

Questa è la sfida di uno gruppo di lavoro quale Zumtobel, Liceo Fermi e Consuline. Stiamo cercando un terreno di sperimentazione avanzata dove fare nascere innovazione.

Consuline Architetti Associati

Trontano,5 Agosto 2024

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IL LICEO FERMI SOTTO UNA NUOVA LUCE

La luce naturale è perennemente in movimento: il suo spettro cambia di qualità quali intensità e cromia, e anche cambia in frequenza di radiazione e questo movimento durante la giornata non viene percepito dagli esseri umani i come un cambiamento della luce, ma viene attribuito alla tipologia metereologica, stagionale o oraria.   Noi umani viviamo in realtà in una situazione di luce incostante della quale non percepiamo esattamente i termini. Questa incostanza determina su uomini, piante e animali il Ciclo Circadiano, chiamato anche familiarmente l’Orologio del cervello.                                                   

Nel Novecento l’uomo inventa la luce artificiale che tanta parte ha avuto nello sviluppo della civiltà: la luce artificiale però fino a ieri era stabile e fissa, una unica radiazione, una unica qualità cromatica in altre parole completamente costante durante il tempo del suo uso. Questa costanza ha imposto moltissimi approfondimenti in medicina in quanto il Nobel Prize in Phisiology and Medicine nel 2017 dato a J.Hall, M.Rosbash ed a M. Yung  scatena le ricerche intorno al rapporto Uomo / Luce visto che i tre scienziati scoprono che il meccanismo  del Circadiano  umano viene innescato dalla “qualità” della luce  naturale.

                         

L’Epifisi è il principale organo del corpo umano responsabile del controllo del ritmo biologico circadiano sulla base del principale ritmo cosmologico planetario e cioè quello della alternanza luce oscurità e questa ghiandola definisce crescita, riproduzione, sonno-veglia, fame, temperatura corporea e altro, in altre parole determina il benessere dello stato fisico muovendo anche attenzione, stati di all’erta, relax e molto altro.

Cosa succede allora se l’uomo sta molto tempo in ambienti con luce artificiale statica come in una scuola?  È giusto forzare il sistema endocrino dei giovani per 6 o sette ore tutti i giorni, o forse è necessario usare la cultura tecnologica attuale per approfondire il tema in senso pratico, visto che dal punto di vista accademico si sa già molto.

Oggi la tecnologia consente di modificare la qualità della luce artificiale   facendola assomigliare sempre più alla luce naturale con la sua instabilità e forse il vivere molto tempo in un ambiente con luce discontinua, dinamica e incostante aiuta. In quali termini pratici si possono avere dei riscontri?  Il Liceo Fermi di Milano si candida per essere un istituto campione / esempio/ prova dove una volta istallato un sistema di illuminazione tecnologicamente super avanzato ed innovativo sia possibile attraverso una serie di modalità di indagine interna verificare e comprendere gli effetti reali sulle persone. Cambieranno i ritmi, gli umori e forse anche i rendimenti scolastici insieme al benessere generale?  Sapremo comprendere meglio come progettare l’illuminazione di una scuola? Nasceranno indicazioni nuove da questa prova sul campo aperta a nuove scoperte in campo illuminotecnico e nel capo del rapporto luce artificiale Uomo? Molto in questo campo è già stato fatto, ma una area sperimentale e reale in una scuola vera ove sia possibile anche ipotizzare una analisi dei risultati non è mai stato tentato.

Questa è la sfida di uno gruppo di lavoro quale Zumtobel, Liceo Fermi e Consuline. Stiamo cercando un terreno di sperimentazione avanzata dove fare nascere innovazione.

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IL FERMI SOTTO UNA NUOVA LUCE

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La luce naturale è perennemente in movimento: il suo spettro cambia di qualità quali intensità e cromia, e anche cambia in frequenza di radiazione e questo movimento durante la giornata non viene percepito dagli esseri umani i come un cambiamento della luce, ma viene attribuito alla tipologia metereologica, stagionale o oraria.   Noi umani viviamo in realtà in una situazione di luce incostante della quale non percepiamo esattamente i termini. Questa incostanza determina su uomini, piante e animali il Ciclo Circadiano, chiamato anche familiarmente l’Orologio del cervello.                                            clip_image002.jpg       IMG_3581.JPG

Nel Novecento l’uomo inventa la luce artificiale che tanta parte ha avuto nello sviluppo della civiltà: la luce artificiale però fino a ieri era stabile e fissa, una unica radiazione, una unica qualità cromatica in altre parole completamente costante durante il tempo del suo uso. Questa costanza ha imposto moltissimi approfondimenti in medicina in quanto il Nobel Prize in Phisiology and Medicine nel 2017 dato a J.Hall, M.Rosbash ed a M. Yung scatena le ricerche intorno al rapporto Uomo / Luce visto che i tre scienziati scoprono che il meccanismo del Circadiano umano viene innescato dalla “qualità” della luce naturale.

                        

L’Epifisi è il principale organo del corpo umano responsabile del controllo del ritmo biologico circadiano sulla base del principale ritmo cosmologico planetario e cioè quello della alternanza luce oscurità e questa ghiandola definisce crescita, riproduzione, sonno-veglia, fame, temperatura corporea e altro, in altre parole determina il benessere dello stato fisico muovendo anche attenzione, stati di all’erta, relax e molto altro.

Cosa succede allora se l’uomo sta molto tempo in ambienti con luce artificiale statica come in una scuola? È giusto forzare il sistema endocrino dei giovani per 6 o sette ore tutti i giorni, o forse è necessario usare la cultura tecnologica attuale per approfondire il tema in senso pratico, visto che dal punto di vista accademico si sa già molto.

Oggi la tecnologia consente di modificare la qualità della luce artificiale   facendola assomigliare sempre più alla luce naturale con la sua instabilità e forse il vivere molto tempo in un ambiente con luce discontinua, dinamica e incostante aiuta. In quali termini pratici si possono avere dei riscontri? Il Liceo Fermi di Milano si candida per essere un istituto campione / esempio/ prova dove una volta istallato un sistema di illuminazione tecnologicamente super avanzato ed innovativo sia possibile attraverso una serie di modalità di indagine interna verificare e comprendere gli effetti reali sulle persone. Cambieranno i ritmi, gli umori e forse anche i rendimenti scolastici insieme al benessere generale? Sapremo comprendere meglio come progettare l’illuminazione di una scuola? Nasceranno indicazioni nuove da questa prova sul campo aperta a nuove scoperte in campo illuminotecnico e nel capo del rapporto luce artificiale Uomo? Molto in questo campo è già stato fatto, ma una area sperimentale e reale in una scuola vera ove sia possibile anche ipotizzare una analisi dei risultati non è mai stato tentato.

Questa è la sfida di uno gruppo di lavoro quale Zumtobel, Liceo Fermi e Consuline. Stiamo cercando un terreno di sperimentazione avanzata dove fare nascere innovazione.

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La luce naturale è perennemente in movimento: il suo spettro cambia di qualità quali intensità e cromia, e anche cambia in frequenza di radiazione e questo movimento durante la giornata non viene percepito dagli esseri umani i come un cambiamento della luce, ma viene attribuito alla tipologia metereologica, stagionale o oraria.   Noi umani viviamo in realtà in una situazione di luce incostante della quale non percepiamo esattamente i termini. Questa incostanza determina su uomini, piante e animali il Ciclo Circadiano, chiamato anche familiarmente l’Orologio del cervello.                                                   

Nel Novecento l’uomo inventa la luce artificiale che tanta parte ha avuto nello sviluppo della civiltà: la luce artificiale però fino a ieri era stabile e fissa, una unica radiazione, una unica qualità cromatica in altre parole completamente costante durante il tempo del suo uso. Questa costanza ha imposto moltissimi approfondimenti in medicina in quanto il Nobel Prize in Phisiology and Medicine nel 2017 dato a J.Hall, M.Rosbash ed a M. Yung  scatena le ricerche intorno al rapporto Uomo / Luce visto che i tre scienziati scoprono che il meccanismo  del Circadiano  umano viene innescato dalla “qualità” della luce  naturale.

                         

L’Epifisi è il principale organo del corpo umano responsabile del controllo del ritmo biologico circadiano sulla base del principale ritmo cosmologico planetario e cioè quello della alternanza luce oscurità e questa ghiandola definisce crescita, riproduzione, sonno-veglia, fame, temperatura corporea e altro, in altre parole determina il benessere dello stato fisico muovendo anche attenzione, stati di all’erta, relax e molto altro.

Cosa succede allora se l’uomo sta molto tempo in ambienti con luce artificiale statica come in una scuola?  È giusto forzare il sistema endocrino dei giovani per 6 o sette ore tutti i giorni, o forse è necessario usare la cultura tecnologica attuale per approfondire il tema in senso pratico, visto che dal punto di vista accademico si sa già molto.

Oggi la tecnologia consente di modificare la qualità della luce artificiale   facendola assomigliare sempre più alla luce naturale con la sua instabilità e forse il vivere molto tempo in un ambiente con luce discontinua, dinamica e incostante aiuta. In quali termini pratici si possono avere dei riscontri?  Il Liceo Fermi di Milano si candida per essere un istituto campione / esempio/ prova dove una volta istallato un sistema di illuminazione tecnologicamente super avanzato ed innovativo sia possibile attraverso una serie di modalità di indagine interna verificare e comprendere gli effetti reali sulle persone. Cambieranno i ritmi, gli umori e forse anche i rendimenti scolastici insieme al benessere generale?  Sapremo comprendere meglio come progettare l’illuminazione di una scuola? Nasceranno indicazioni nuove da questa prova sul campo aperta a nuove scoperte in campo illuminotecnico e nel capo del rapporto luce artificiale Uomo? Molto in questo campo è già stato fatto, ma una area sperimentale e reale in una scuola vera ove sia possibile anche ipotizzare una analisi dei risultati non è mai stato tentato.

Questa è la sfida di uno gruppo di lavoro quale Zumtobel, Liceo Fermi e Consuline. Stiamo cercando un terreno di sperimentazione avanzata dove fare nascere innovazione.

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liceo scienze umane

titolo di prova

Simulazione testo

L’équipe del Liceo scientifico paritario E. Fermi, nasce nel 2000, dopo un corso di formazione che ha posto alcuni punti d’orientamento psicoanalitici lacaniani - come la nascita del soggetto, la funzione paterna, la dialettica del desiderio, l’Edipo, come elevare l’impasse, i “no”, le barricate dello studente alla dignità di una parola facendo dell’impasseuna leva per rimettere in movimento il desiderio - che possono servire per affrontare le difficoltà che gli insegnanti incontrano. Per i primi quattro anni all’équipe partecipava chi lo desiderava e lo spazio veniva usato dagli insegnanti per lamentarsi, senza implicarsi nelle proprie difficoltà. Negli anni successivi c’è stato un cambiamento del dispositivo, l’équipe viene istituita come uno spazio strutturato, si ritrova una volta al mese, è condotta da uno dei due psi della scuola, tutto il personale vi partecipa in un lavoro di rete in cui di volta in volta, ciascuno che lo desidera porta un’impasse che si cerca di mettere in logica per non cadere nelle trappole dell’immaginario. Nel corso degli anni gli insegnanti che hanno portato le loro difficoltà si sono sempre più implicati. Recentemente un insegnante dice: “Quest’anno non sono riuscito a mettere al lavoro una classe. Ho fatto vari tentativi, tutti inutili. A quel punto ero infastidito perché per la prima volta in 40 anni di insegnamento non riuscivo a far lezione. Pensavo: le ho già tentate tutte. Non riuscivo più a spostarmi dalla mia posizione e quindi niente funzionava. La mia difficoltà è stata quella di prendere atto di non riuscire a risolvere le cose da solo, ma rivolgermi all’équipe era come un dovermi barrare troppo. Dal momento in cui sono riuscito a parlarne in équipe mi sono spostato da quella posizione di blocco e il lavoro in classe si è riavviato.”

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